La marmotta alpina abita le zone di montagna dai 1800 metri in su, prediligendo zone di prateria alpina caratterizzate da assenza di bosco e arbusti. Sopra questi limiti altitudinali la vegetazione è generalmente erbacea, e sono frequenti pietraie e depositi di origine morenica.
Questi ambienti sono comunemente colonizzati dalle marmotte, che vi scavano sistemi di tane più o meno articolati composti da entrate principali (1-2 per famiglia, sono quelle più usate e dentro alle quali stanno di notte e spesso di giorno) e di emergenza disseminate nel territorio. Una famiglia abita stabilmente un territorio, difeso da eventuali co-specifici intrusi.
Le caratteristiche ecologiche e trofiche dei diversi territori famigliari variano chiaramente a seconda della quota e dell’ambiente esterno e questo potrebbe influire sulla sopravvivenza e sul benessere delle marmotte che vi abitano.
Per questo un lavoro che stiamo portando avanti all’interno del progetto marmotta è la misurazione delle caratteristiche ecologiche e trofiche dei diversi territori, che verranno confrontati con i dati di popolazione per capire se territori di una qualità migliore rispetto ad altri hanno effettivamente un effetto positivo sulla stabilità famigliare, sulla riproduzione e sulla sopravvivenza dei suoi abitanti.
Questo lavoro è particolarmente importante alla luce di alcuni cambiamenti climatici ma anche antropici che stanno interessando la montagna.
Nella foto di intestazione una zona di prateria alpina, in cui abitano numerose famiglie di marmotte.