Uno dei lavori portato avanti da anni è proprio lo studio delle interazioni sociali delle marmotte: i ricercatori segnano secondo un codice tutte le interazioni osservate nelle diverse famiglie durante le ore di lavoro, in modo da poterle quantificare e analizzare. Questo permette di sapere quali individui sono più sociali di altri, quali sono più aggressivi, se le famiglie hanno tassi d’interazione più o meno alti e come mai. I risultati di uno degli ultimi lavori mostrano come le famiglie che abitano zone più vicine al bosco abbiano tassi di interazione più bassi rispetto a famiglie che abitano in zone di aperta prateria alpina. Questo può voler dire che la conformazione dell’ambiente influenza non solo il comportamento alimentare o anti predatorio ma anche quello sociale.
Nelle foto interazioni di grooming, quindi pulizia reciproca tra individui dell’area di studio. Questo tipo d’interazione serve a rafforzare i legami tra individui della stessa famiglia e a rimarcare la sottomissione alla coppia dominante. Altre interazioni affiliative sono quelle di gioco, durante il quale si vedono gli stessi display della lotta tra adulti, e di greetings, quindi di saluto tramite lo strofinamento delle guance.
Nella foto sotto, Paprika, una marmotta del 2015 che sta dimostrando una forte personalità con frequenti interazioni agonistiche verso i famigliari. Questo potrebbe indicare una maggiore possibilità per lei di diventare la nuova femmina dominante del territorio.