La marmotta alpina abita le zone di montagna dai 1800 metri in su, prediligendo zone di prateria alpina caratterizzate da assenza di bosco e arbusti. Sopra questi limiti altitudinali la vegetazione è generalmente erbacea, e sono frequenti pietraie e depositi di origine morenica.
Questi ambienti sono comunemente colonizzati dalle marmotte, che vi scavano sistemi di tane più o meno articolati composti da entrate principali (1-2 per famiglia, sono quelle più usate e dentro alle quali stanno di notte e spesso di giorno) e di emergenza disseminate nel territorio. Una famiglia abita stabilmente un territorio, difeso da eventuali co-specifici intrusi.
Le caratteristiche ecologiche e trofiche dei diversi territori famigliari variano chiaramente a seconda della quota e dell’ambiente esterno e questo potrebbe influire sulla sopravvivenza e sul benessere delle marmotte che vi abitano.
Per questo un lavoro che stiamo portando avanti all’interno del progetto marmotta è la misurazione delle caratteristiche ecologiche e trofiche dei diversi territori, che verranno confrontati con i dati di popolazione per capire se territori di una qualità migliore rispetto ad altri hanno effettivamente un effetto positivo sulla stabilità famigliare, sulla riproduzione e sulla sopravvivenza dei suoi abitanti.
Questo lavoro è particolarmente importante alla luce di alcuni cambiamenti climatici ma anche antropici che stanno interessando la montagna.
![rilievo della vegetazione](https://www.pngp.it/sites/default/files/1-_rilievo_proprieta_vegetazionale.jpg)
![](https://www.pngp.it/sites/default/files/territorio_pietraia.jpg)
Nella foto di intestazione una zona di prateria alpina, in cui abitano numerose famiglie di marmotte.