Consequences of snowy winters on male mating strategies and reproduction in a mountain ungulate

Nevicate e corteggiamenti: la sfida degli stambecchi in alta montagna

Durante l’inverno delle alte quote, mentre come abbiamo visto alcune specie vanno in ibernazione,  altre si impegnano in una delle attività più importanti del mondo naturale: l’accoppiamento finalizzato alla riproduzione. Tra queste c’è lo stambecco alpino (Capra ibex), che proprio tra metà dicembre e metà gennaio inizia a esibire i suoi comportamenti riproduttivi attraverso i quali un maschio cerca di accoppiarsi con una o più femmine.

Una ricerca svolta nel Parco Nazionale Gran Paradiso nell’arco di 10 anni ( tra il 1993 e 1997 in Valle di Cogne e dal 2000 al 2010 in Valsavarenche) e pubblicata sulla rivista Behavioural Processes, ha investigato quali siano i comportamenti o  strategie alternative nei maschi di stambecco per corteggiare e accoppiarsi con le femmine e quanto questi comportamenti siano influenzati dalla quantità di neve caduta durante i mesi invernali, quantità che come sappiamo possono variare di molto in anni diversi!

Come è stato svolto lo studio?
Osservando!
I ricercatori, resistendo a temperature e condizioni anche molto rigide come spesso capita a chi ama e studia la natura in natura, hanno osservato da distanza con binocoli e cannocchiali i maschi di stambecco sulle pareti e sui versanti della montagna, registrando e annotando tutti i loro comportamenti. 

Nel periodo riproduttivo anche le femmine scendono di quota e i maschi si avvicinano per poter essere pronti nei giorni dell’ovulazione: i ricercatori, grazie ad alcuni radiocollari messi  al collo di stambecchi maschi durante il periodo estivo, hanno così potuto ricavare la posizione ed i movimenti di questi rispetto alle femmine. 

Le centraline meteo regionali posizionate sul territorio hanno invece fornito i dati delle precipitazioni nevose per tutto il periodo dello studio.

Risultati dello studio:

Comportamenti a confronto!

La ricerca ha confermato che, come in altre specie di ungulati, anche i maschi di stambecco utilizzano due strategie alternative per conquistare una compagna: il  ‘tending”, un comportamento statico, in cui i maschi  proteggono una singola femmina, allontanando i rivali. Questo comportamento viene usato generalmente dai maschi più anziani e dominanti (parliamo di maschi di 9-11 anni!) e rispecchia la loro superiorità fisica e sociale. 

Il secondo comportamento, il  "coursing", è una tattica più dinamica e competitiva, che consiste nell’inseguire le femmine per ottenere occasione di accoppiarsi. Viene utilizzata generalmente dagli individui più giovani: è questa infatti la loro quasi unica chance di accoppiarsi!

Ma, appunto…cosa succede quando l’inverno porta con sé una coltre di neve profonda? La neve, simbolo di bellezza alpina, diventa un ostacolo per i maschi più giovani: correre e inseguire le femmine diventa quasi impossibile! Di conseguenza, il coursing sparisce durante gli inverni nevosi, lasciando campo libero ai maschi più anziani e alle loro strategie più statiche.

E non solo…

Oltre a influenzare le tattiche di accoppiamento, la neve condiziona anche la partecipazione dei maschi alla stagione riproduttiva. In inverni rigidi, molti stambecchi riducono le attività legate all’accoppiamento per risparmiare energia, necessaria per sopravvivere alla lunga stagione fredda. Le dimensioni dei loro territori si riducono drasticamente, e i movimenti si limitano a zone con meno neve. In natura, infatti, la neve non è un semplice scenario invernale ma richiede un enorme dispendio energetico per muoversi, soprattutto in un ambiente montano. 

Queste difficoltà hanno un impatto diretto sul successo riproduttivo della popolazione:  lo studio ha osservato una diminuzione delle nascite in anni particolarmente nevosi, indicando che molte femmine non riescono a riprodursi.

Perché è importante studiare questi aspetti?

La riduzione delle nascite e la scarsa partecipazione dei maschi giovani durante gli inverni nevosi possono ridurre la già bassa variabilità genetica dello stambecco alpino, una specie con uno dei livelli più bassi di diversità genetica tra i mammiferi. Questo aspetto è particolarmente preoccupante, poiché una ridotta diversità genetica limita la capacità della specie di adattarsi a cambiamenti ambientali futuri. 

Alla luce dei cambiamenti climatici in atto è necessario continuare a studiare e monitorare l’evoluzione del comportamento riproduttivo di questo ungulato, per capire come si adatta alle variazioni dell’ambiente esterno.
 

Consequences of snowy winters on male mating strategies and reproduction in a mountain ungulate, Apollonio M., Brivio F., Rossi I., Bassano B., Grignolio S. (2013).  
Behavioural Processes, 98:44-50
DOI: 10.1016/j.beproc.2013.05.001