Il Parco Nazionale Gran Paradiso è un area alpina con una elevata presenza faunistica. È l’unica in cui è sopravvissuto lo stambecco e da cui la specie è stata reintrodotta sull’intero arco alpino.
Tra gli altri mammiferi sono presenti il camoscio, il capriolo, la marmotta, la volpe. Specie importanti dal punto di vista della conservazione sono il gipeto, il barbastello, il biancone, l'allodola. Di recente ha fatto ritorno nel Parco il lupo che dal 2013 si riproduce in Valle Soana.
Sono presenti nel Parco quasi tutte le specie di uccelli tipiche dell’ambiente alpino. Insieme all’aquila reale e al gipeto, i rapaci che sono osservati ogni anno sono l’astore e le civette capogrosso e nana; insieme a loro la coturnice, il fagiano di monte, il gracchio corallino, la nocciolaia e la pernice bianca abitano gli ambienti alpini dell’area protetta.
168 specie di vertebrati di cui 52 mammiferi, 3 anfibi, 8 rettili, 4 pesci e 101 uccelli nidificanti |
17 specie sottoposte a monitoraggi estensivi |
38 specie di interesse comunitario secondo le indicazioni della Direttiva Habitat |
2 specie in pericolo critico (CR): Gipeto e Trota marmorata - 3 specie in pericolo (EN): Barbastello, Bigia grossa, Torcicollo - e 18 specie vulnerabili (VU) secondo le liste rosse dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) |
Marmotta
La marmotta alpina è presente con una buona densità all’interno del Parco e nell’arco alpino. Considerando la sua ampia distribuzione, il suo impatto sul territorio e il fatto che è preda favorita di aquile e volpi, si presta come buon indicatore dello stato di salute dell’ecosistema alpino.
Dal 2006 è attivo un programma di ricerca nelle aree di Orvieilles e Valsavarenche. L’attività di ricerca si concentra in primavera e in estate con il coinvolgimento di numerosi studenti universitari in quanto, date le sue caratteristiche comportamentali è particolarmente interessante come modello di studio. La marmotta - un roditore di medie dimensioni - è strettamente legato alla conservazione delle praterie alpine e risente delle variazioni dell'uso del suolo dei cambiamenti climatici che possono influire sulla sua ecologia e conservazione.
Nel 2015 nell’area di studio:
16 piccoli, 14 subadulti (7 maschi e 7 femmine) e 32 adulti (17 maschi e 15 femmine) prelevati a fini di studio e monitoraggio Oltre 45 piccoli nati contati a vista. Il rilievo delle nascite è fondamentale per lo studio dell’ecologia della popolazione.
Lupo
Il monitoraggio del lupo, tornato a riprodursi nel 2013 in Valle Soana, consente di analizzare la distribuzione della specie nel territorio del Parco, individuare l’area di presenza stabile e i relativi branchi, stimare il numero minimo di lupi presenti nel territorio e all’interno del branco e confermarne il successo riproduttivo. Tra 2014 e 2015:
- 77 segni di presenza del lupo rilevati nel Parco
- confermata per il 2° anno la presenza di un branco stabile nel Parco in Val Soana, con sconfinamenti in Valle di Ribordone
- Accertata la presenza di 2 nuove aree di insediamento in Valle Orco e in Valle di Cogne