Nidificazione del Gipeto in Valle di Cogne: istituita zona di protezione nella Valnontey
La coppia di gipeti, che da alcuni anni nidifica con successo in Valle di Cogne, nel versante valdostano del Parco Nazionale Gran Paradiso, ha scelto ancora una volta le pareti rocciose della Valnontey per costruire il suo nido. Per tutelare la tranquillità di questa specie particolarmente sensibile alla presenza umana, l’Ente Parco ha istituito una zona di protezione, che include alcune delle cascate di ghiaccio più frequentate dagli appassionati di arrampicata.
Norme della Zona di Protezione del Gipeto in Valnontey
Nella zona di protezione, per ridurre al minimo il disturbo alle aree di nidificazione, sono vietate le seguenti attività:
- Accesso all'area, anche per attività di osservazione ravvicinata e per foto o riprese;
- Uso di droni;
- Arrampicata su ghiaccio su alcune cascate, tra cui:
- Gusto di Scozia
- Flash Estivo
- Flash Estivo colonnata centrale
- Fiumana di Money
- Fallo di plutone
- Coupé di Money
- Mistiria
- Coupé Money variante
- Cascata della pazienza
- Cascata della rassegnazione
- Meeting 2000
- Sweet Valentina
- Voglia di tenerezza
Il Gipeto: Una Specie Protetta e Sensibile alla Presenza Umana
Il gipeto, un avvoltoio protetto a livello europeo e inserito nella Red List dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN), è particolarmente vulnerabile ai disturbi causati dalla presenza umana, specialmente durante il periodo di nidificazione, che va dal tardo autunno ad agosto. Il sito di nidificazione della coppia di gipeti in Valnontey si trova in un complesso rupestre molto frequentato durante l'inverno dagli appassionati di arrampicata su ghiaccio, un aspetto che ha reso necessarie queste misure di protezione.
Monitoraggio e Controllo della Zona di Protezione
Il Corpo di Sorveglianza del Parco sarà attivamente impegnato nel monitoraggio del rispetto della zona di interdizione, con appostamenti previsti durante il periodo invernale per garantire la serenità della coppia di gipeti e l’efficacia delle misure di protezione.
Foto: Alberto Olivero