L’Agenzia delle Entrate ha comunicato negli scorsi giorni i risultati sugli importi del 5 per mille del 2010. Il Parco, che rientra tra i beneficiari come ente di ricerca scientifica, si è aggiudicato la cifra di 12.085 euro, risorse che verranno impiegate proprio a sostegno della ricerca nell’area protetta.
Il risultato è molto significativo, ancor di più nell’occasione del novantennale del Parco, nel 1922 fu Vittorio Emanuele III a contribuire a salvare lo stambecco, nel 2012 sono stati quasi 300 i cittadini che con il loro 5 per 1000 contribuiranno concretamente alla salvaguardia dell’animale simbolo del Gran Paradiso.
Il Parco, sin dalla sua fondazione, ha sempre dato grande importanza all'attività di ricerca e di conservazione. Oltre all'impegno diretto per la reintroduzione e la conservazione dello stambecco su tutto l'arco alpino, negli ultimi anni si sono intensificati gli sforzi per ricerche scientifiche a lungo termine ed è stata posta grande attenzione sulle cause della diminuzione della popolazione di stambecco nel Parco. Dal1999, inparticolare nell'area di studio di Levionaz in Valsavarenche, è in corso un programma di studio intensivo su ecologia comportamentale, life history e genetica dello stambecco in collaborazione con le università di Pavia, Sassari, Sherbrooke (Canada), Zurigo e conla Facoltàdi Medicina Veterinaria dell'Università di Milano.
Anche per il 2012 sarà possibile per tutti i cittadini e amanti della natura, di sostenere la ricerca scientifica del Parco donando il proprio 5 per 1000. Basta apporre la propria firma nel riquadro "finanziamento agli enti della ricerca scientifica e dell'università" del modello Unico Persone Fisiche, Modello 730, oppure nella scheda allegata al CUD per tutti coloro che sono dispensati dall’obbligo di presentare la dichiarazione, ed inserire il codice fiscale del Parco 80002210070. Una scelta che non costa nulla ai contribuenti e non è alternativa all'otto per mille, ma che offre un grande aiuto per lo studio e la conservazione della biodiversità nell’area protetta.
“In questi anni di crisi, caratterizzati dai continui tagli imposti dalla finanza pubblica, il sostegno dei cittadini con il 5 per 1000 contribuisce non solo alla salvaguardia degli animali, ma permette anche di offrire borse di studio a giovani ricercatori”, spiega Bruno Bassano, veterinario e responsabile del servizio scientifico del Parco, “Nel corso degli ultimi cinque anni sono stati più di un centinaio gli studenti, ricercatori e dottorandi, provenienti da tutto il mondo, che hanno preso parte agli studi svolti nel territorio del Parco”.
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