I mesi più importanti per gli animali selvatici, in cui sono più vulnerabili e il disturbo provocato dal’uomo deve essere ridotto al minimo, non sono uguali per tutte le specie. Spesso coincidono con il periodo primaverile-estivo, legato alla riproduzione, ma anche l’inverno può presentare notevoli difficoltà.
Tra pareti di solida roccia e cascate di ghiaccio, il successo delle nascite e della sopravvivenza dipende da molti fattori e soprattutto:
• dalla scelta del luogo dove accoppiarsi o dove costruire il nido;
• dal rigore dell'inverno, che già normalmente limita la sopravvivenza;
• dall'uomo, che in ogni momento viene percepito come una minaccia.
Alcune specie sono sensibili alla presenza umana in tutti i periodi dell'anno.
Il falco pellegrino, ad esempio, impiega diverso tempo a scegliere la rupe più adatta al nido e lo costruisce solo dove il disturbo è ridotto al minimo.
Allo stambecco non basta superare i rigori dell’inverno, anche il periodo estivo è importante: deve infatti prendersi cura dei piccoli e mettere da parte le riserve nutritive per il periodo degli amori e per l'inverno.
Altre specie invece, come il gracchio alpino, al di fuori del periodo riproduttivo sono meno legate alle rocce e alle pareti del Parco e risentono in misura minore del disturbo che possiamo arrecare.
Prima di andare in montagna, quindi, verifica sul sito del Parco eventuali divieti e consulta la grafica qui a fianco per controllare quali specie potresti incontrare nell’arco dell’anno e alle diverse altitudini.
Ricorda sempre: se vedi un nido o ti imbatti in un branco sii discreto e, se puoi, allontanati subito!