La mostra Il Gran Paradiso: ricerca fotografica e scientifica, allestita al Forte di Bard dal 9 luglio al 13 novembre 2022, ha come principale oggetto di indagine l’area glaciale e periglaciale compresa tra le valli di Cogne, Valsavarenche, Valle di Rhêmes, Valgrisenche, Valle Soana e Valle Orco.
L'evento costituisce la terza tappa de L’Adieu des glaciers, un progetto di ricerca fotografica e scientifica, prodotto dal Forte di Bard, che dal 2020 propone un viaggio iconografico e scientifico tra i ghiacciai dei principali Quattromila della Valle d’Aosta per raccontare la storia delle loro trasformazioni.
Nel massiccio del Gran Paradiso si contano più di 60 ghiacciai che coprono una superficie di circa 29 km2, tre quarti della quale sul versante valdostano. Anche questi ambienti subiscono gli effetti del riscaldamento globale. Un’accurata analisi climatologica condotta da Luca Mercalli e collaboratori evidenzia come nel Gruppo del Gran Paradiso le temperature siano aumentate di 1,5 °C dal 1994 in poi, pari ad uno spostamento delle fasce climatiche di quasi 300 metri verso l’alto. I ghiacciai rispondono a questa alterazione del clima arretrando e perdendo volume, fenomeni percepibili a occhio nudo, con i confronti fotografici e grazie alle preziose serie storiche di misure prese sul terreno.
Dal 1993 il Corpo di Sorveglianza del Parco Nazionale del Gran Paradiso collabora con il Comitato Glaciologico Italiano nel monitoraggio e nelle misurazioni frontali della maggior parte dei ghiacciai dell’area protetta. La serie storica quasi trentennale di osservazioni evidenzia l’inarrestabile processo di arretramento di tutte le fronti glaciali misurate, con una media di -12,8 m/anno dal 1993 (-13,1 m nel 2021).
Il ghiacciaio del Grand Etrèt rappresenta il “sorvegliato speciale” del Parco. Dal 1999, infatti, alla misurazione frontale si affianca l’esecuzione del bilancio di massa. I 20 anni di bilanci di massa negativi su 22 destano preoccupazione per la salute del ghiacciaio, che dal 1999 ha perso per fusione uno spessore medio di 22 m di ghiaccio, vedendone dimezzata la superficie. Altro sorvegliato speciale è il ghiacciaio Ciardoney. Dopo le prime osservazioni negli anni ’70 del Novecento, viene monitorato dalla Società Meteorologica Italiana dal 1986 per le variazioni frontali, e dal 1992 per il bilancio di massa. La fronte si è ritirata di circa 350 m dal 1986 e di 500 m dal 1971.
Altri ghiacciai oggetto di studio ad opera dell’ARPA Valle d’Aosta sono il Timorion e il Rutor, anch’essi interessati da uno stato di generale, progressiva e intensa riduzione della massa glaciale. Le aree recentemente deglacializzate rivestono una importante rilevanza scientifica, costituendo dei veri e propri laboratori per lo studio dei processi legati all’evoluzione dei suoli e alla colonizzazione della vegetazione, senza dimenticare la formazione di nuovi laghi, come quello di Grand Croux, monitorato dai tecnici della Fondazione Montagna Sicura.
Per informazioni
Associazione Forte di Bard
Bard (Aosta)
Tel. + 39 0125 833811, info@fortedibard.it, www.fortedibard.it
Orari
Martedì-venerdì: 10.00-18.00
Sabato, domenica e festivi: 10.00-19.00 - Lunedì chiuso
Ad agosto aperto anche al lunedì
Tariffe
Intero 8,00 euro, ridotto 7,00 euro
Immagine: foto storica di Vittorio Sella del ghiacciaio del Tzasset in Valnontey, Cogne, agosto 1894 (archivio PNGP).