La Campagna Glaciologica 2024 è stata ostacolata dalle condizioni meteorologiche del mese di settembre (caratterizzato da frequenti nevicate e da poche giornate limpide di sole, soprattutto sul versante piemontese) che hanno reso difficoltose le operazioni di misura, la descrizione dei corpi glaciali e l’effettuazione delle riprese fotografiche. Gli operatori del Corpo di Sorveglianza del Parco, in collaborazione con quelli del Comitato Glaciologico Italiano, sono comunque riusciti a monitorare complessivamente 56 dei 57 ghiacciai presenti nel territorio del Parco Nazionale Gran Paradiso. Solo il Ghiacciaio della Losa è rimasto escluso dal monitoraggio, in quanto a causa del maltempo non è stato possibile effettuarne la documentazione fotografica.
I guardaparco sono riusciti a raggiungere fisicamente ben 40 ghiacciai sui 56 monitorati: di 26 di questi sono state misurate le variazioni frontali, mentre per gli altri le misurazioni non sono state possibili poichè inaccessibili o non più misurabili, oppure a causa della presenza di nevato residuo sulle fronti o di neve recente che occultava il ghiaccio. Di tutti i 56 ghiacciai è stata effettuata la documentazione fotografica.
Il buon accumulo nevoso documentato sui ghiacciai del Gran Paradiso in primavera ha in parte limitato i danni dell’ennesima estate calda. Infatti fino all’inizio di agosto diversi corpi glaciali si presentavano ancora discretamente innevati; solo successivamente le alte temperature dei restanti giorni estivi hanno fuso parte del nevato residuo, esponendo il ghiaccio delle quote più basse all’azione solare. La fusione ha poi rallentato il suo corso nel mese di settembre, con le ripetute precipitazioni nevose che si sono susseguite. Aree di nevato anche estese si sono conservate nei settori in quota dei ghiacciai più elevati, tuttavia la stima della loro superficie nel corso dei sopralluoghi è stata resa difficoltosa dalle nevicate precoci.
L’arretramento frontale medio del 2024 calcolato sui 26 ghiacciai misurati è risultato di 11 metri, inferiore del 21% rispetto al dato medio 1993-2023 (14 metri) e decisamente inferiore rispetto le tre passate stagioni estive. Il bilancio di massa del Ghiacciaio del Grand Etrèt 2023-2024, condotto dal Corpo di Sorveglianza PNGP, è risultato di -1201 mm w.e., peggiore del 15% rispetto al dato medio 2000-2023 (-1044 mm), e pari ad uno spessore medio di circa 1,4 metri di ghiaccio perso su tutta la superficie. Moderatamente negativo anche il bilancio di massa del Ghiacciaio Ciardoney (a cura della Società Meteorologica Italiana – SMI) con -1040 mm w.e.
Nello specifico i Ghiacciai di Dzasset, Moncorvè e Settentrionale di Entrelor sono rimasti invariati rispetto al 2023 ed il Gh. Orientale del Grand Neyron è arretrato di soli 0,5 metri. 7 ghiacciai, inoltre hanno fatto registrare arretramenti inferiori o uguali ai 5 metri. E’ stato inoltre controllato il Ghiacciaio di Soches-Tsanteleina (-28,83 m), confinante con il territorio del P.N.G.P.
Nuovi “calderoni” sono stati documentati sul Ghiacciaio della Tribolazione e sul Ghiacciaio del Trajo, oltre a quello già noto sul Ghiacciaio del Grand Etrèt, che si è ampliato notevolmente rispetto lo scorso anno (la superficie della cavità è più che raddoppiata, passando dai 430 m2 di ottobre 2023 ai 962 m2 del 17 settembre 2024). Proprio il crollo in successione di 2 “calderoni” nel corso dell’estate è responsabile del notevole arretramento fatto registrare dalla fronte del Ghiacciaio del Trajo (59,5 metri) che risulta essere il ghiacciaio arretrato maggiormente nel 2024. Diversi fenomeni erosivi delle morene più o meno estesi (imputabili agli eventi alluvionali del 29 giugno e del 04-05 settembre) sono stati documentati e descritti nelle relazioni sia nel versante piemontese che in quello valdostano.
Il report completo è disponibile nella pagina dedicata alle campagne glaciologiche
Nelle foto della guardaparco Chiara Caminada il ghiacciaio del Trajo, della Tribolazione e del Money