Bilancio invernale incoraggiante per il Ghiacciaio del Grand Etrèt
Il team di guardaparco salito martedì 28 maggio per il rilievo dell’accumulo nevoso ha riscontrato un ottimo innevamento su tutto il ghiacciaio, con spessori del manto piuttosto uniformi: 390 cm alla palina I, 400 cm alla palina II, 425 cm alla palina III, 480 cm alla palina IV e 407 cm alla palina V.
Lo spessore medio è risultato di 420 cm, superiore del 31% rispetto alla media del periodo 2000-2023 (321 cm).
Le abbondanti precipitazioni nevose che si sono distribuite dalla fine di febbraio in poi fino a ridosso del giorno del rilievo, seppur non straordinarie come in alcuni settori della Valle d’Aosta orientale e del vicino Piemonte, hanno compensato un autunno ed una prima parte dell’inverno anomala, con temperature molto alte e precipitazioni nevose seguite da piogge intense fino a quote elevate e venti molto forti.
Dalla fine di marzo alcuni eventi precipitativi sono stati accompagnati da importanti apporti di sabbia sahariana, ben evidenti all’interno del manto nevoso durante lo scavo dei pozzi. Il giorno del rilievo la “neve rossa” appariva in superficie solo al di sotto dei 2400 metri di quota.
La progressiva esposizione ai raggi solari della neve contenente sabbia potrà purtroppo accelerare i processi di fusione del manto nevoso.
Il “calderone” comparso la scorsa estate è rimasto visibile lungo tutto il corso dell’inverno, offrendo uno scenario suggestivo e destando curiosità nei molti sci-alpinisti in salita verso il Colle del Grand Etrèt.
La densità media della neve, non particolarmente elevata, è risultata di 439 kg/m³, inferiore del 5% rispetto al valore medio del periodo 2000-2023 (462 kg/m3).
L’accumulo specifico ha fatto registrare un valore di 1819 mm di acqua equivalente, superiore del 20% rispetto alla media del periodo 2000-2023 (1522 mm w.e.).
Seppur lontano dai valori massimi, tale risultato costituisce comunque il settimo miglior accumulo specifico della serie storica di 25 anni di dati, e permetterà al ghiacciaio di affrontare l’imminente stagione estiva con una buona “scorta” di acqua, infondendo un moderato ottimismo in chi ha a cuore la salute del ghiacciaio, nella speranza che le due stagioni passate rimangano solo un brutto ricordo.
I rilievi riprenderanno come di consueto a fine estate per il calcolo dell’ablazione e la chiusura del bilancio di massa.