Il fine settimana del 23 e 24 marzo, in occasione delle Giornate FAI di primavera, riaprirà al pubblico la Fucina da rame di Ronco Canavese, un ecomuseo di grande valore storico e culturale, risalente alla fine del 1600, che narra di un tempo in cui dalle miniere di rame alle fucine che lo lavoravano, era fiorente un'attività economica che dava sostentamento alle piccole comunità di montagna: la figura del magnin era nota per forgiare i paioli e le pentole che gli stagnin poi stagnavano per renderli utilizzabili in cucina.
Grazie alla collaborazione tra Parco Nazionale Gran Paradiso, Comune di Ronco Canavese e Delegazione FAI di Ivrea e Canavese questo straordinario bene sarà nuovamente visitabile, così come lo sarà durante la prossima estate.
Nell’ambito delle proprie attività di promozione dei beni culturali il FAI ogni anno in primavera organizza le Giornate FAI di Primavera che mirano a valorizzare le bellezze del territorio a livello nazionale, la delegazione FAI di Ivrea e Canavese ha scelto di valorizzare la Fucina da rame quale esempio di opera non solo architettonica ma anche del lavoro dell’uomo.
Sarà quindi possibile visitare la Fucina, accompagnati dai volontari del FAI, dalle 10 alle 18, per scoprire o riscoprire un luogo che appartiene profondamente alla cultura valsoanina e che risulta fondamentale per approfondire la conoscenza di un territorio che per secoli è stato legato ad un’importante attività metallurgica e all'esportazione, non solo di prodotti finiti, ma di conoscenza e tecnologia custodite dagli abilissimi artigiani del posto: i cosiddetti “ruga” e “magnin”.
Nell’occasione, con gli stessi orari di apertura della Fucina, sarà possibile visitare a Ronco Canavese il Centro Visitatori del Parco “Tradizioni e biodiversità in una valle fantastica”.
Lorenzo Giacomino, Sindaco di Ronco Canavese, commenta così l’iniziativa: “Essere rientrati nelle Giornate FAI di primavera è un traguardo importante, insperato sino a poco tempo fa, che certifica la bontà del lungo percorso di valorizzazione in atto. È altresì sfidante, perché proietta la Fucina a un futuro fatto di aperture e divulgazione che gli Enti devono sostenere”.
Foto: archivio PNGP