Istituita una zona a tutela della nidificazione in Valnontey, nel versante valdostano del Parco Nazionale Gran Paradiso
Torna a nidificare per il quarto anno consecutivo in Valle di Cogne, nel versante valdostano del Parco Nazionale Gran Paradiso, il Gipeto, avvoltoio che si era estinto nel 1913 e che recentemente è tornato a riprodursi nelle valli dell’area protetta, grazie a un progetto internazionale di reintroduzione in corso sulle Alpi da oltre un trentennio. La coppia di gipeti che negli scorsi anni ha nidificato, portando tre giovani all’involo, ha nuovamente scelto le pareti rocciose della Valnontey per realizzare il proprio nido; il piccolo nucleo costituisce la metà delle coppie di questa specie attualmente presenti sulle Alpi occidentali italiane.
La scelta del Gran Paradiso come luogo di nidificazione non è casuale. il Parco, infatti, è territorio ideale per il gipeto per diversi motivi: la facilità di reperire cibo, grazie all’abbondanza di fauna selvatica, la possibilità di trovare spazi idonei alla nidificazione, grazie alla conformazione delle pareti rocciose, ma soprattutto per la tranquillità che può trovare solo in un’area protetta, in cui sono vietati i sorvoli con elicottero o altri mezzi, e in cui il disturbo antropico è ridotto.
Alcune specie sono particolarmente sensibili alla presenza umana e risentono in misura maggiore del disturbo che possiamo arrecare. Proprio per questi motivi è stata istituita una zona di protezione in Valnontey, dove è proibito arrampicare su alcune cascate di ghiaccio (coinvolte dalla zona di protezione sono quelle denominate “L’ago di Money”, “Di fianco alla leggenda”, “Repentance super”, “La volpe e l’uva” (via di dry tooling), “Monday Money”, “Gusto di Scozia” e “Flash estivo”), addentrarsi e disturbare i siti di nidificazione, comprese le attività di osservazione ravvicinata per foto e riprese.
Nel caso del gipeto tra pareti di solida roccia e cascate di ghiaccio, il successo delle nascite e della sopravvivenza dipende da molti fattori e soprattutto dalla scelta del luogo dove costruire il nido. Importante quindi garantire il massimo della tranquillità, così da lasciare i gipeti liberi di scegliere dove deporre le proprie uova, e ridurre al minimo il nostro disturbo. Il sito di nidificazione in Valnontey si colloca in un complesso rupestre intensamente frequentato, in periodo invernale, dagli appassionati di arrampicata su cascate di ghiaccio. Questo fatto, unito alla sensibilità ai disturbi che l’avvoltoio manifesta nella fase riproduttiva (estesa dal tardo autunno ad agosto), ha richiesto, da parte dell’Ente Parco, di attuare le limitazioni previste dalle misure minime di conservazione regionali per i Siti di Importanza Comunitaria, obbligo necessario in quanto il gipeto è protetto a livello europeo e, con lo status di specie vulnerabile, è inserito nella “Red List” dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN).
La necessità dell’intervento di tutela è stato illustrato dalla Direzione dell’Ente Parco in una riunione svoltasi il 12 dicembre scorso, in cui è emersa l’importanza delle attività di divulgazione e di sensibilizzazione, condivisa dall’Amministrazione Comunale di Cogne, la Società delle Guide Alpine e gli operatori turistici di Cogne, che già gli scorsi anni si sono dimostrati attenti all’evento e hanno ribadito il proprio impegno nell’aiutare a far comprendere l’importanza della zona di protezione ai tanti arrampicatori che frequentano la Valnontey in inverno.
Il Direttore del Parco, Antonio Mingozzi: “Ringrazio vivamente tutti i partecipanti all’incontro per la grande sensibilità dimostrata nel cogliere l’importanza naturalistica dell’evento e per la disponibilità a farsi loro stessi parte di azioni di informazione e sensibilizzazione presso arrampicatori e turisti”.
Il Presidente del Parco Italo Cerise ha commentato: “La nidificazione del gipeto in Valnontey, per il quarto anno consecutivo, rappresenta un evento di grande interesse scientifico e naturalistico per il Parco, ed è una conferma dell’efficacia della sua azione a favore della conservazione della biodiversità; ma anche una opportunità per il territorio vista la forte attrazione che un evento come questo suscita in tutti coloro che amano la natura. Le misure di tutela che sono state adottate perché la nidificazione vada a buon fine, limitano l’attività di arrampicata su ghiaccio in una zona modesta della Valnontey che potrà continuare ad ospitare questa attività nel resto del suo territorio”.
Oltre alle attività di prevenzione in essere, il monitoraggio del gipeto da parte del corpo di sorveglianza è quotidiano. Il controllo dei siti di nidificazione, in particolare durante la cova l’allevamento del nidiaceo, viene fatto dai guardaparco, insieme ai tradizionali strumenti, con mezzi tecnologici particolarmente avanzati, al fine di assicurare un adeguata protezione ai “tesori” del vero e proprio scrigno della biodiversità che è il Parco.
Nella foto sottostante, tratta dal libro Effimeri Barbagli di Matteo Giglio, le cascate interessate: “L’ago di Money”, “Di fianco alla leggenda”, “Repentance super”, “La volpe e l’uva” (via di dry tooling), “Monday Money”, “Gusto di Scozia” e “Flash estivo”, rispettivamente le numero 9, 10, 11, 11bis, 12, 13 e 14 della guida
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