Modelli di Distribuzione della Biodiversità Animale lungo
Gradienti Altitudinali
Anno di inizio delle attività 2006
Scopo del seguente progetto è stabilire il ruolo che
l’altitudine, la temperatura (misurata mediante sensori digitali collocati
nelle aree di campionamento della fauna), la struttura della vegetazione e la
collocazione geografica, hanno nel determinare la distribuzione della
biodiversità animale negli ecosistemi montuosi. Principali obiettivi della
ricerca sono valutare la variazione del numero di specie per area in funzione
della quota e verificare se i diversi gruppi tassonomici seguono modelli di
distribuzione comparabili.
Analisi dei dati delle prime stagioni di monitoraggio
(dati 2007) hanno permesso di verificare come la distribuzione della ricchezza
specifica segua un andamento a campana lungo il gradiente altitudinale (Fig. 1)
e che quota e temperatura sono i principali fattori influenzanti la ricchezza
specifica totale lungo il gradiente altitudinale.
Fig.1.
.
Ogni punto rappresenta una stazione di campionamento, la linea
continua rappresenta la regressione di secondo grado, mentre la linea
tratteggiata corrisponde alla retta di regressione non parametrica LOWESS. Sono
rappresentate 69 stazioni di campionamento, ovvero anche i siti di monitoraggio
dei parchi Orsiera Rocciavré e Veglia Devero.
Anche la composizione delle
cenosi risulta influenzata da quota e da temperatura, portando ad ottenere,
agli estremi del gradiente altitudinale, cenosi ben differenziate tra di loro,
per tutti i gruppi tassonomici oggetto di studio.
La ripetizione delle
operazioni di monitoraggio (biennio 2012-2013) consentirà di valutare se i
pattern osservati vengono riconfermati e gli eventuali primi cambiamenti nella
distribuzione e nell’abbondanza relativa delle specie.
Ricercatori e studenti attualmente coinvolti nel progetto
Coordinamento: Ramona Viterbi
Post-doc: Cristiana Cerrato
Studenti: Emanuel Rocchia, Andrea Battisti, Silvia
Bedetti, Davide Giuliano
Collaborazioni: Radames Bionda, Giuseppe Bogliani,
Antonello Provenzale
Individuazione di Specie e di Habitat Vulnerabili ai
Cambiamenti Climatici
Anno di inizio delle attività 2006
Gli ecosistemi montuosi si
presentano particolarmente vulnerabili ai cambiamenti climatici: l’analisi di
serie climatiche storiche mostra un aumento delle temperature maggiore rispetto
alle adiacenti aree di bassa quota e previsioni modellistiche indicano che tali
aumenti saranno ancora più intensi nel prossimo futuro. Scopo del progetto è
individuare quali gruppi di specie e quali aree presentano una distribuzione
fortemente condizionata dalla temperatura e, attraverso simulazioni di
cambiamento climatico, valutare come la loro distribuzione potrebbe variare nel
futuro. Basandosi sui dati di presenza/pseudo-assenza derivanti dalla prima
sessione di monitoraggio (2007), abbiamo modellizzato la distribuzione della
biodiversità animale in seguito a cambiamenti climatici, in particolare
ipotizzando diversi scenari di aumento delle temperature. Abbiamo osservato che
le specie endemiche e quelle vulnerabili (ovvero con adattamenti ecologici
specifici) sarebbero interessate da una maggior perdita percentuale di aree di
presenza, anche soltanto con un incremento delle temperature medie pari
soltanto ad un grado (Fig.2).
Fig. 2.
Percentuale di specie che non mostrano alcuna variazione (0), un
aumento dell’area di presenza (>0) o una diminuzione (<0). Le barre
rappresentano il valore medio percentuale ± l’errore standard.
Di conseguenza le cenosi
dell’orizzonte alpino, perdendo parte delle loro specie caratteristiche,
potrebbero diventare molto più simili a quelle dell’orizzonte subalpino e
montano.
La ripetizione ogni 5 anni
del progetto di monitoraggio ci consente di valutare nel tempo la veridicità
delle nostre previsioni, confrontando i campionamenti temporali con le
variazioni nei parametri climatici considerati e i risultati delle
modellizzazioni.
Ricercatori e studenti attualmente coinvolti nel progetto
Coordinamento: Ramona Viterbi
Post-doc: Cristiana Cerrato
Collaborazioni: Antonello Provenzale, Radames Bionda
Individuazione di Indicatori Sintetici di Biodiversità
Anno di inizio delle attività 2006
L’esigenza di monitorare nel tempo e nello spazio la
distribuzione di una biodiversità in rapido declino e la sempre maggiore
scarsità di fondi destinati alla ricerca e alla conservazione biologica rendono
necessari l’individuazione di indicatori sintetici di biodiversità. Si tratta
di individuare specie o gruppi di specie con particolari caratteristiche
funzionali che possono essere facilmente e rapidamente utilizzati per avere
informazioni su componenti specifiche della biodiversità (e.g., elevata
ricchezza specifica, alta concentrazione di specie vulnerabili). Studiare più
gruppi tassonomici nelle medesime aree è l’unico strumento possibile per
valutare l’efficacia e l’affidabilità degli indicatori selezionati.
Ricercatori e studenti attualmente coinvolti nel progetto
Coordinamento: Ramona Viterbi
Studenti: Andrea Battisti, Silvia Bedetti, Cristiana
Cerrato, Davide Giuliano, Emanuel Rocchia
Collaborazioni: Giuseppe
Bogliani
Variazione della Biomassa lungo Gradienti Altitudinali:
carabidi come modello di studio
I gradienti di temperatura e di quota esercitano una
forte influenza nel plasmare le dimensioni degli organismi animali. Esiste una
nota ‘regola ecologica’ di natura
empirica che descrive una relazione inversa tra la temperatura e le dimensioni
degli organismi endotermi, quali mammiferi o uccelli. Nel caso degli
invertebrati, il numero di studi effettuati è inferiore e i risultati sono
discordanti. La finalità del progetto è valutare come le dimensioni e la
capacità di dispersione degli organismi invertebrati variano lungo i gradienti
altitudinali, sia a livello di singole specie, sia a livello di comunità,
utilizzando come modello di studio uno dei gruppi campionati mediante trappole
a caduta (Coleptera Carabidae).
Anno di inizio delle attività 2012
Ricercatori e studenti attualmente coinvolti nel progetto
Coordinamento: Ramona Viterbi
Post-doc: Cristiana Cerrato,
Studenti: Emanuel Rocchia
Collaborazioni: Antonello
Provenzale, Philippe Vernon, Gianni Allegro
Variazione della Biomassa lungo Gradienti Altitudinali:
analisi a livello di cenosi
Anno di inizio delle attività 2012
La temperatura e la quota
influenzano la biodiversità, non soltanto considerata in termini di numero di
specie e della loro abbondanza relativa, ma anche la quantità di biomassa che
può essere presente all’interno di un ecosistema. Per quantificare tale
relazione è stato scelto di utilizzare i macro-invertebrati attivi sulla
superficie del suolo come modello di studio. Gli invertebrati catturati lungo i
gradienti altitudinali mediante trappole a caduta verranno quantificati in
termini di biomassa occupata, attraverso l’utilizzo di metodologie
standardizzate. Tali valori verranno messi in relazione con i valori di
ricchezza specifica e le variabili ambientali misurate all’interno delle stesse
aree.
Ricercatori e studenti attualmente coinvolti nel progetto
Coordinamento: Ramona Viterbi
Post-doc: Cristiana Cerrato
Studenti: Andrea Battisti, Silvia Bedetti, Davide
Giuliano, Emanuel Rocchia
Collaborazioni: Antonello Provenzale,
Philippe Vernon